L’universo creativo di Alessandro Enriquez, designer la cui creatività si dirama dalla moda all’homeware: dalla capsule SS24 con Barcellino alle ceramiche dedicate all’Amore.
Alessandro Enriquez: tra moda e arte pop
Alessandro Enriquez è un designer italiano noto per il suo stile vivace e colorato che mescola la moda con l'arte e la cultura pop. Conosciuto per le sue creazioni eccentriche e originali, Enriquez ha guadagnato una notevole popolarità nel mondo della moda grazie alla sua capacità di trasformare elementi iconici della cultura pop in capi di abbigliamento unici e alla sua attitudine giocosa e sperimentale. Con un'attenzione particolare ai dettagli e una predilezione per i colori accesi e le stampe audaci, le sue collezioni sono diventate sinonimo di creatività e individualità.
1. Alessandro Enriquez e il ritorno al childrenswear: cosa ti ha portato a ripensare ad una collezione per i più piccoli?
Non ho mai abbandonato il mondo del childrenswear. È una realtà che mi appartiene da sempre. Una tappa importante della mia carriera è stata la lunga collaborazione con Vogue Bambini con cui ho sempre svolto un ruolo creativo. Seguivo i progetti speciali molto grandi, quelli più entusiasmanti dove il divertimento era sempre al centro dell’attenzione celebrando anniversari, store come Coccole o Luisaviaroma e progetti editoriali. Al Pitti Bimbo, realtà con cui collaboro da più di dieci anni ho sempre portato delle idee nuove. Ho legato fortemente il mondo dell’animazione a quello della moda interagendo con il mio brand e con tanti del panorama italiano, da Giorgio Armani a Dolce&Gabbana, fino a MSGM, Vivetta e Iceberg. Ho spronato tantissimi brand giovani a lanciare le collezioni kids presentandole ai buyer più importanti lavorando con i mercati Giapponesi, Coreani e Americani oltre che italiani mentre presentavo delle capsule disegnate da me che altro non erano che una costola del brand adulto.
Oggi entra nei negozi la collezione Alessandro Enriquez x Barcellino, una collab per un segmento dai 2 ai 12 anni che veste un target di bimbi creativi, amanti dei colori e delle favole, perché nel bambino non si parla di “tema di collezione” ma si raccontano storie e racconti avvincenti.
2. Le stampe della SS24 sembrano un’ode ai sogni legati al mare e ai suoi fantastici racconti: da dove hai preso ispirazione?
Ho letto e riletto da bambino un libro non facilissimo, La Sirena, di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (Lighea). La storia di una sirena raccontata da un illustre scrittore e non esattamente come un bambino poteva immaginarla e da lì ho voluto, partendo da quella lettura, reinterpretarla. Ho visitato i luoghi dello scrittore a Palma di Montechiaro e lì abbiamo girato un fashion film dedicato al romanzo e alla collezione. Il mito della sirena diventa così centrale nella collezione insieme al desiderio di innamorarsi degli umani per vivere insieme. Tutto ambientato tra le acque e le coste mediterranee in particolare di Marzamemi, borgo marinaro siciliano dal fascino unico. Così tra i tessuti si può rileggere illustrata la storia di un nuovo amore, quello delle sirene e dei marinai che lo coronano senza sforzo, senza avversità, circondati dalla natura e dal bello.
3. Quali sono i pezzi della collezione che il piccolo Alessandro avrebbe scelto? E come li avrebbe abbinati?
Sicuramente la camicia stampata. Da bambino ricordo che impazzivo per tutte le camice coloratissime, stampate, fiorate, disegnate e ricamate. Quando le indossavo mi sentivo “importante” e forse probabilmente per questo che con gli anni ho sempre desiderato vedere tutti vestiti con questo capo. Siamo tutti importanti e il desiderio di arrivare ogni tanto anche ai bambini è un ricordo che rivivo con piacere.
Le camice le abbinavo sempre con dei pantaloni in gabardina e nella collezione li troviamo con dei piccoli cuoricini ricamati sulla quinta tasca in diversi colori.
4. La collezione ha delle stampe disegnate appositamente per il kids o sono prese dalla collezione da adulto? Cosa ne pensi del trend mini-me che da diverse stagioni sta prendendo piede nell’industria? I bambini vanno vestiti da bambini o è divertente il concetto di “miniature”?
Le grafiche della collezione Alessandro Enriquez x Barcellino sono le stesse grafiche della proposta adulta. Abbiamo lavorato proponendo anche noi il trend mini-me e c’è un perché. La collezione adulta piace tantissimo ai bambini oltre che ai genitori. La osservano sempre con curiosità e una volta approdata nel mondo kids li abbiamo resi felici! Anche quando l’abbiamo scattata e mostrata ai bimbi abbiamo notato grande interesse. Sembra vederli davanti a un libro di favole…ci hanno inondato di domande ed è stato bello rispondere a tutte.
5. Lavori tanto con i bambini, sei un punto di riferimento per “kids fashion system”: prevedi nei tuoi progetti futuri la creazione di tua linea completa dedicata ai bambini o continuerai a concentrati su special projects e capsules?
Ad oggi stiamo lavorando sul kids esattamente così, con i progetti speciali e le capsule. Voglio vivere così adesso questo mondo, con spensieratezza. Realizzo tanti progetti con i brand, con i giornali, con il Pitti Bimbo e con qualche negozio. In me identificano spesso “l’esperto del mondo dei bambini” in realtà mi piace giocare e divertirmi esattamente come loro. Una linea completa potrebbe anche arrivare ma voglio che arrivi con leggerezza, la stessa con cui voglio gestirla.
Alessandro Enriquez x Barcellino
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6. Sappiamo che sei sempre pieno di idee: qual è il “next project” by Alessandro Enriquez?
Ho disegnato un resort bellissimo che aprirà a breve e non vedo l’ora di mostrarvelo. Ci saranno diverse aree dove anche i bambini potranno divertirsi e imparare. Sarà immerso nella natura, in una natura che verrà sempre rispettata e valorizzata e anche insegnata ai bimbi. Mi piacerebbe che i bambini apprendessero e non dimenticassero che il mondo è uno e va salvaguardato. Perché sono loro il nostro futuro, e più siamo attenti oggi e più saranno educati domani.
7. Hai creato una capsule di ceramiche dedicate al tema dell’amore. Da cosa hai tratto ispirazione per la creazione di questa capsule?
Da sempre tutte le mie collezioni a prescindere dai vari temi hanno alla base un nucleo principale e fondamentale: l’amore! Con l’amore gioco da sempre, lo declino in mille disegni, lo arricchisco di significati e valori sempre nuovi. Racconto nuove e vecchie storie d’amore. L’amore è al centro di tutte le mie collezioni, perché è il motore del mondo e una vita senza amore non è una vita vissuta bene. Uso sempre le mie collezioni per ricordare e lanciare messaggi d’amore. Del mio lavoro ho fatto una bandiera…. d’amore!
Con le ceramiche ho voluto declinarlo in tante scritte e decori. Così con gli storici ceramisti di Caltagirone, famosa città della ceramica siciliana, abbiamo cercato di realizzare una linea di piatti dedicati all’amore in generale e per la famiglia. Spicca più di tutti in questo periodo quello dedicato alla mamma con la scritta “MAMMA TI AMO” che, in occasione della festa della mamma, è il più richiesto.
8. Sin da bambino hai coltivato una grande passione per la cucina e l'arte della tavola. Questa passione è stata trasmessa da qualcuno della tua famiglia? E in che modo questa esperienza ha influenzato le tue creazioni e iniziative legate alla cucina e alle tradizioni familiari?
Ho sempre amato cucinare, era il mio gioco da piccolo. Stavo “buono” se cucinavo. Amavo guardare mia mamma e mia nonna cucinare e con loro imparavo le loro ricette, coglievo le differenze e riconoscevo i profumi. Quando impari in casa e da bambino a riconoscere un profumo o un sapore te lo porti dietro tutta la vita… come le madeleine di Proust. Ancora oggi quando sento per esempio il profumo della menta mi ricordo aneddoti del passato in Sicilia, ed è bellissimo!
Per la festa della mamma faremo una collab con la storica pasticceria Martesana. Dopo i baci di Alessandro per San Valentino arrivano quelli dedicati alla festa della mamma, al profumo dei limoni della mia terra…che ha un ricordo indelebile nella mia mente e così voglio augurare buona festa della mamma a tutte le mamme del mondo!