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FASHION, PEOPLE

Happy Birthday Cesare: intervistiamo il nostro Art Director per il suo compleanno

5 minuti di lettura

In occasione del suo compleanno, abbiamo intervistato il nostro Art Director per scoprire alcune curiosità che non sapevate.

1. La moda è ciò che ispira la tua vita ed ogni passo è stato fatto per arrivare in alto. Ci racconteresti, in breve, le esperienze che ti hanno ispirato?

Sicuramente mi ha ispirato molto il lavoro di mia madre che fin da quando ero piccolo ho seguito perché sono nato in negozio. Sono sempre stato affascinato da come la passione per l’abbigliamento e la moda fosse così stimolante per lei, input che ha trasmesso a me anche se lei ha un occhio più commerciale rispetto al mio approccio più creativo (anche se non ho tralasciato mai il business).

Lei è quella che mi ha ispirato più di tutti e mi ha forgiato verso questo mondo: disegnavo tantissimo, ho studiato moda, mi son sempre ispirato a personaggi, designer, stylist, creative director come anche l’esperienza con Anna Dello Russo; ho lavorato per l’Officiel dove mi hanno aiutato tanto ad aprire la mia mente e a vedere la moda anche come strumento di comunicazione e di cambiamento.

2. Da cosa trai ispirazione per creare le tue selezioni buying?

In realtà, mi lascio ispirare da qualsiasi cosa, in primis dalla natura e dall’attualità. Utilizzo i vestiti come strumento di comunicazione per lanciare un messaggio, per comunicare un’idea, un disagio, una passione, un cambiamento e questo è molto importante soprattutto quando si lavora con i bambini perché loro sono la futura generazione, quella che porterà avanti il nostro mondo. Quindi cerco di insegnare loro ad esprimersi e di accettare la loro personalità ed esserne fieri perché purtroppo non è sempre cosi.

La società ci ha plasmati e ci ha imposto dei limiti secondo i quali noi dovremmo fare fit in queste scatole; il mio obiettivo è, invece, quello di lasciare qualsiasi persona libera di esprimersi ed essere se stessa. Sicuramente, a livello anche molto più pratico, mi hanno aiutato tantissimo i social e i miei viaggi, ricerca che faccio quando vado in America, in Francia, a Dubai. Cerco di tracciare una X attraverso soprattutto i social che oggi sono il mezzo più facile di ricerca e di ispirazione perché c’è veramente di tutto.

3. C’è un brand che ti ha sempre fatto innamorare delle sue collezioni? O anche un director che stimi in particolare come artista creativo?

Il brand kidswear di cui sono sempre stato innamorato è Mini Rodini. E’ un brand molto inclusivo, unisex, è stato uno dei primi a parlare di sostenibilità, di accettazione; rappresentava e rappresenta tutt’ora animali che di solito non vengono mai utilizzati come illustrazioni per i bambini come pipistrelli, topi, animali insomma che “abbiamo deciso” non essere belli, buoni o bravi quindi ho sempre ammirato il coraggio di Cassandra (creative director di Mini Rodini). Oltre ad essere una bravissima illustratrice ha saputo riprodurre e comunicare il concetto di sostenibilità, inclusività e di celebrazione di qualsiasi forma vivente, per questo motivo l’ho sempre apprezzata. Diciamo che lei è stata molto ispiring per me soprattutto quando si vive in un mondo in cui si va verso la direzione safe.

Si tende sempre ad usare per il bambino il celeste, si usa l’animale come l’orsetto e il coniglietto; lei, invece, ha utilizzato colori come il nero, il giallo e il grigio e ha raffigurato come animali i topi neri, piccioni e ragni e gatti neri: questo è quello che apprezzo in una persona, il coraggio di cambiare le cose.

Scopri Mini Rodini

4. Ci descriveresti la tua giornata tipo?

La mia giornata tipo è svegliarmi molto presto (in realtà farmi svegliare dai miei cani), meditare, allenarmi (non tutti i giorni), colazione, vado in ufficio per rispondere a mail, fare meeting ecc. Ciò che mi piace di più però è che take a break con i miei cani perchè li devo portare fuori (li porto io personalmente) quindi diciamo che loro mi fanno un attimo staccare dalla routine, dallo stare sempre davanti al pc e concentrato.

Quei 5 min con loro mi fanno respirare aria, vedere un po’ di verde, guardare fuori e poi la sera solitamente a casa easy o baretto fuori casa e relax con gli amici o anche da solo.

5. Sappiamo che sei particolarmente sensibile a tematiche legate alla tutela dell’ambiente o animal friendly. Inoltre sei un vegano attivista. Cosa ti ha portato a prendere questa decisione? E come è cambiata la tua vita?

Si per me la sostenibilità ed il rispetto per gli animali sono i valori più importanti in cui credere, forse i più importanti dopo la famiglia e l’amore. E’ fondamentale perché io come essere umano non mi sento superiore agli animali e alla natura. Credo che tutti quanti abbiamo lo stesso diritto di vivere e di goderci il tempo sulla terra. Mi distrugge pensare che purtroppo alcuni animali vengano usati per il cibo, altri come oggetto d’arredamento (avorio ad esempio) e questo oggettivare gli animali la trovo una cosa orrenda.

La scelta in merito ha cambiato tantissimo la mia energia interiore. Ricordo che prima di diventare vegano mangiavo carne, bevevo latte ecc e dopo questa decisione spiritualmente mi sento molto più leggero: prima mangiavo il dolore di quegli animali che avevano provato mentre venivano uccisi, la paura che provavano quando venivano malmenati, rinchiusi, divisi dai loro genitori come succede ad esempio ai vitelli. Adesso sento che è proprio l’energia e la pace interiore ad essersi trasformata, io non ho più quel dolore, non ho più quella paura che mi veniva data da appunto gli animali che venivano uccisi.

Non metto più la loro paura nel mio corpo perché li rispetto, li amo ho deciso di rispettare la loro vita perché, in realtà, noi abbiamo invaso i loro territori: quando vediamo un animale investito per strada penso sempre che sia colpa nostra in quanto l’abbiamo creata noi li, loro non sanno nemmeno cosa sia. Ecco è importante anche non dare mai per scontato qualsiasi cosa, bisogna sempre guardare le cose da un altro punto di vista, per me è fondamentale. Posso affermare quindi che la mia vita è cambiata in meglio, absolutely.

6. Se potessi usare tre parole per poter descrivere CB, quali sarebbero?

Famiglia, libertà e contemporaneità. Abbiamo trasformato un negozio di provincia che era importante però pur sempre di paese, non sapendo fosse un grande contenitore di valori. Quindi, abbiamo trasformato un negozio in un hub creativo, in un box value di idee e di messaggi molto importanti. E credo che oggi CoccoleBimbi che è fondato sul concetto di famiglia e che promuove la libertà e l’espressione di tutti i bambini sia un progetto molto contemporaneo, che è ciò di cui abbiamo bisogno ossia che la moda e la comunicazione anziché mettere dei paletti o di cercare di creare dei caratteri, delle personas, dare delle regole abolisca o riduca il problema della categorizzazione dei bambini.

Se vedo un essere vivente di 6 anni con un abito rosa penso sia già una femmina. Ma chi l’ha stabilito? Perché ci deve essere già questa regola? Il rosa sta bene anche ai maschi o viceversa. Se un maschietto vuole avere i capelli lunghi o lo smalto è giusto che sia così. Purtroppo so che è una cosa molto complicata da capire soprattutto dalle generazioni precedenti alla nostra però è normale che un bambino che si identifica come maschio deve poter essere libero di mettere lo smalto, non deve necessariamente avere altre motivazioni dietro questo atto.

Semplicemente deve essere cosi, gli piace essere cosi e non deve essere giudicato. Il problema è che la società purtroppo ha creato dei modelli e io nel mio piccolo cerco di abolirli con tutti i miei progetti, la mia comunicazione, il mio styling.

7. Dove vedi CB tra 10 anni? Pensi di aver raggiunto la maggior parte dei tuoi obiettivi di vita?

Allora CoccoleBimbi sicuramente tra 10 anni sarà l’e-commerce più importante al mondo, rappresenterà tutti i bambini di tutto il mondo sia a livello di stile, di gusti, di lifestyle, di etnia, di religione e ogni altro aspetto. Per me non ci sono differenze, l’obiettivo è di creare uno spazio che sia inclusivo per tutti i bambini, punto. Tra 10 anni (ma spero anche prima) CoccoleBimbi sarà veramente un punto di riferimento anche per coloro che non sono mai stati accettati nel nostro ambito; io ovviamente faccio riferimento alla moda bambino e quindi all’abbigliamento ecc.

Voglio normalizzare tutto ciò che non è definito normale. Sarà un punto di riferimento per tutti i bambini e tutti i genitori del mondo che credono nel cambiamento e credono che la linea dell’accettazione e del cambiamento sia alla base di qualsiasi cosa che si possa tramutare nell’abbigliamento perché volente o nolente l’abbigliamento è uno dei mezzi di comunicazione più forte ed importante che ci sia. Nel momento in cui ho scelto di mettere quella gonna o quel pantalone sto mandando un messaggio ben preciso.

Poi mi piacerebbe avere una serie di punti vendita in tutto il mondo completamente sostenibili creati con materiale riciclato che si possano autostentare e dove tutte le collezioni all’interno siano cruelty free e vegan : quindi tutto quello che c’è dentro il buyng dalle calzature, all’abbigliamento ecc siano appunto animal free e ovviamente sostenibili. Questo è il mio wish.